giovedì 19 maggio 2016
lunedì 16 maggio 2016
domenica 8 maggio 2016
'Socrate, dormi?' 'No, certamente…'
Hannah Arendt
‘Che cosa sia veramente oggi il male radicale, non lo so, ma mi sembra che in un certo modo abbia a che fare con i seguenti fenomeni: la riduzione di uomini in quanto uomini a esseri assolutamente superflui, il che non significa già affermare la loro superfluità nel considerarli mezzi da utilizzare, ciò che lascerebbe intatta la loro natura umana e offenderebbe soltanto il loro destino di uomini, bensì rendere superflua la loro qualità stessa di uomini. Ciò avviene quando si elimina qualsiasi imprevedibilità che è nel destino e alla quale corrisponde negli uomini la spontaneità. […] Ebbene, ho il sospetto che in tutto questo pasticcio la filosofia non sia innocente e monda da ogni macchia. Naturalmente, non nel senso che Hitler abbia a che fare con Platone. Direi, piuttosto, nel senso che questa filosofia occidentale non ha mai avuto un concetto puro della realtà politica, e non poteva averne uno, poiché essa ha parlato dell’uomo costretta dalla necessità, e ha trattato della pluralità solo incidentalmente.’ (H. Arendt, Origini del totalitarismo)
Insieme dialogheremo con il pensiero di con Hannah Arendt, filosofa politica del Novecento.
giovedì 5 maggio 2016
domenica 1 maggio 2016
venerdì 22 aprile 2016
LA LIGURIA DEI POETI
Scarsa lingua di terra che orla il mare,
chiude la schiena arida dei monti;
scavata da improvvisi fiumi; morsa
dal sale come anello d’ancoraggio.
Camillo Sbarbaro
Café philo Recco : Mercoledì 27 aprile ore 19.30 dal Ristorante da Ö Vittorio
Il Professore Francesco De Nicola, docente di Letteratura Italiana Contemporanea all’Università di Genova, ci racconterà dei Poeti e della Liguria.
Numerosi poeti del Novecento, da Gozzano a Campana, da Ungaretti a Sbarbaro, da Montale a Caproni, da Luzi a Sanguineti, solo per citarne alcuni tra i più noti, hanno spesso dedicato i propri versi al paesaggio, alla gente, alle tradizioni e al lavoro di questa regione.
Insieme al Prof. De Nicola disegneremo un percorso nella poesia italiana del Novecento e faremo un metaforico viaggio da Levante a Ponente e nell’entroterra attraverso l’opera dei più interessanti poeti italiani.
Ti aspettiamo!
Vuoi rivedere una serata passata con il Prof. De Nicola?
28.01.15 Francesco De Nicola, professore di Letteratura Italiana all’Università di Genova, ci accompagnerà alla scoperta di questi due straordinari personaggi incontrati da Dante nel suo periglioso viaggio.
Francesca da Rimini e Ulisse, dall' Inferno di Dante
Vuoi rivedere una serata passata con il Prof. De Nicola?
28.01.15 Francesco De Nicola, professore di Letteratura Italiana all’Università di Genova, ci accompagnerà alla scoperta di questi due straordinari personaggi incontrati da Dante nel suo periglioso viaggio.
Francesca da Rimini e Ulisse, dall' Inferno di Dante
domenica 3 aprile 2016
Café philo: 5 aprile dalla Manuelina
Allegro, ma non troppo
‘Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di stupidi in circolazione.’ (C. M. Cipolla)
Bruno Ortolani |
Introduce e modera l’incontro il dott. Bruno Ortolani.
--- o ---
TEORIA DELLA STUPIDITA' - Carlo Maria Cipolla, professore emerito di storia economica alla Scuola Normale diPisa, scomparso nel 2000, ci lasciò in eredità la brillante Teoria della stupidità.
Egli indagò il comportamento umano considerando due variabili:
1. i vantaggi che l’individuo reca a sé stesso,
2. i vantaggi che l’individuo reca alla collettività.
Studiando l’incrocio di queste variabili in un grafico a quadranti, secondo le diverse transazioni possibili, Cipolla individuò quattro categorie di persone:
L’asse X rappresenta il vantaggio (o svantaggio) che una persona ottiene dalle proprie azioni.
L’asse Y rappresenta il beneficio (o danno) causato ad altri dalle azioni di quella persona.
![](https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/hphotos-xfp1/v/t1.0-9/12592519_1681899872075191_5831655836900863571_n.jpg?oh=a599bedf83d7cd6445287d300cf167fe&oe=5793744F)
Quelle che seguono sono le famose Cinque leggi della stupidità.
Prima legge
Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.
La stupidità è sempre esistita ed esisterà sempre, ma non è cosí ovvio questo postulato, poiché, sottolinea Cipolla, le persone che ci sembravano razionali e intelligenti si rivelano all’improvviso inequivocabilmente e irrimediabilmente stupide, e quasi ogni giorno si è intralciati e ostacolati nella nostra attività da individui stupidi, che inaspettatamente ci troviamo tra i piedi nei luoghi e nei momenti meno opportuni.
Cipolla osserva pure che è impossibile attribuire un valore numerico alla frazione di persone stupide rispetto al totale della popolazione, e, sarcasticamente, afferma che qualsiasi stima sarebbe un’approssimazione per difetto…
Seconda legge
La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa.
Lo stupido è irriconoscibile a priori. Se si studia la frequenza della stupidità in un campione di bidelli, si scopre che essa è piú alta del previsto. È facile ipotizzare che il risultato sia dovuto al basso livello di istruzione o al fatto che le persone piú intelligenti ottengono piú facilmente un lavoro piú qualificato, ma se si ripete
l’osservazione tra gli studenti e i professori, la diffusione della stupidità è praticamente la stessa!
Cipolla sostiene che non vi sia alcuna differenza imputabile a variabili come razza, colore, etnia, cultura, livello scolastico eccetera: la stupidità è democratica e “politicamente corretta”…
Terza (e aurea) legge
Una persona è stupida se causa un danno a un’altra persona o ad un gruppo di persone senza realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo un danno.
La legge aurea si commenta da sé.
Quarta legge
Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide; dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, e in qualunque circostanza, trattare o associarsi con individui stupidi costituisce infallibilmente un costoso errore.
Gli stupidi sono piú dannosi dei banditi.
Quinta legge
La persona stupida è il tipo di persona piú pericoloso che esista.
Le persone intelligenti, per quanto ostili possano essere, sono “prevedibili”, mentre gli stupidi non lo sono. E quando il numero degli stupidi (in un gruppo o in un Paese) diviene maggiore di quello delle persone intelligenti, inizia una devastante fase di
declino.
Attenzione: prima di pensare all’applicazione di quanto letto agli altri, vale la pena fare una bella riflessione su noi stessi. E se ci comportassimo stupidamente molto più
spesso di quanto pensassimo?!?
sabato 19 marzo 2016
Café philo 22 marzo : GUARDA QUESTO!
Guarda questo!
A proposito di immaginazione ed
empatia.
‘Immaginare è fare, è una specie di esplorazione personale,
qualcosa che tutti facciamo per gran parte del nostro tempo.’ (I. Murdoch)
‘L’immaginazione
appare innanzitutto una pratica, che deve essere adeguatamente esercitata, e si
propone come la capacità della mente in grado di tessere la trama del
complicato rapporto tra etica e vita, tra cultura e vita morale. Essa diventa
la porta attraverso la quale l’etica si apre alla ricchezza dell’esperienza
vissuta, alla varietà dei contesti esistenziali, emotivi, storici in cui
prendono forma i giudizi e le valutazioni morali, ai linguaggi letterari e
poetici che hanno dato espressione a visioni della vita, della morte,
dell’amore, del perdono. Un nuovo sguardo viene gettato sulle fonti del
pensiero morale e della normatività, ampliandone la comprensione con
l’attenzione alla vita psichica, conscia e inconscia, a forme di relazione
affettiva come la simpatia e l’empatia, a pratiche e sensibilità quotidiane che
nutrono l’adesione a regole o principi.’
(L. Boella, Il coraggio dell’etica, Raffaello
Cortina Editore, Milano 2012, p.176)
Dialogando insieme, tra senso comune, filosofia e scienza
avvicineremo, forse, questioni di neuroetica.
Modera Cristina Alabastro con la partecipazione di Ginevra e Bruno
Ortolani.
Ti aspettiamo!
Ps. Lettura consigliata: Laura Boella, Neuroetica, Raffaello Cortina Editore.
(se non riusciremo a dire di ‘neuroetica’, si potrà rimediare
con una lettura….)
giovedì 17 marzo 2016
sabato 12 marzo 2016
Café philo 15 marzo: FARE L'IMPOSSIBILE
Fare l’impossibile
Etica ‘a cielo aperto’
Come distinguere ciò che è giusto e
ciò che è sbagliato?
L’audacia
dell’immaginazione.
“La mia idea di immaginazione è
molto semplice: essere capaci di pensare ciò che è assente.” (G. C. Spivak, Risistemare i desideri, attendere l’inatteso,
intervista in aut aut, 333, 2006)
“Occorre lasciar vivere le
contraddizioni e, quando si ha qualcosa di importante da fare, bisogna
anzitutto farlo, anche se sembra che entriamo in contraddizione con noi stessi.”
(V. Jankélévitch, Quelque part dans
l’inachevé, Gallimard, Paris 1978)
“L’immaginazione porta infatti a contatto con l’alterità, a fare
esperienza di ‘ciò che è opposto’ nella forma non dello scontro, bensì
dell’essere toccati, chiamati dall’altro(…).
L’immaginazione, con la sua libertà e irrequietezza, porta il soggetto
a sperimentare una molteplicità di prospettive e quindi a partecipare, in
maniera emozionata, al destino altrui e agli avvenimenti del mondo. La
ricreazione di nuovi orizzonti di senso, che avviene mediante l’immaginazione
liberata dalla fantasticheria e dall’immaginario sociale, è un gesto radicale
che si esprime nella rotazione dello sguardo e nell’abbandono della prospettiva
dell’io. Per ‘vedere’ di più e altrimenti, come direbbe Iris Murdoch, bisogna lavorare
di immaginazione(…).” (L.
Boella, Il coraggio dell’etica,
Raffaello Cortina Editore)
Sulla via troveremo ancora il
tema dell’etica: le riflessioni di Laura Boella e di Iris Murdoch, filosofe
contemporanee, accenderanno il nostro dialogo.
Ti aspettiamo!
Modera Cristina Alabastro
Appuntamento presso il Ristorante Lino - via Roma 70 - Recco alle 19.30
giovedì 10 marzo 2016
domenica 6 marzo 2016
NOTE FILOSOFICHE A MARGINE - 8 marzo 2016 al Ristorante Vitturin
Lo spirito della musica
‘La vera musica, che sa far ridere e all’improvviso ti aiuta a piangere..’ (P. Conte)
‘Senza la musica la vita sarebbe un errore’ (F. Nietzsche)
‘L’incanto del ritmo è quel tornare eternamente indietro al principio che apre al futuro. […] Non è un modello teorico, ma una provocazione a vivere. È l’unico punto in cui è in gioco la vita che fronteggia la morte, alla quale da sempre non si risponde con delle teorie.’ (C. Sini, L’incanto del ritmo)
‘Giorno e notte, un fuoco divino ci spinge ad aprire la via. Su vieni! Guardiamo all’Aperto, cerchiamo qualcosa di proprio, sebbene sia ancora lontano.’ (F. Hölderin, Pane e vino)
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjo1qkbs7ldFevn5IrXz5Fbprf1A-gZ7W-JhlW-zTH4O7DHLyC3DjdInnIB66woX0uP7YaKsXYa2Ap-xIDcyl5yKDahWHwnrAwetW40I3igAyCIhhndsQm4qgfWLSSNpLkijvkoEOuhs2R4/s320/Piero-Trofa.gif)
Il nostro incontro sarà animato dal musicista-filosofo Piero Trofa, pianista d’eccezione laureato in Filosofia.
Come viandanti inizieremo la nostra via dal logos per tornare attraverso la musica al mito.
Un appuntamento di Café philo Recco, martedì 8 marzo 2016 ore 19.30 presso il Ristorante Vitturin, Via dei Giustiniani 50, Recco
Ti aspettiamo
La casa di EUREKKO : Villa Doufur
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIL41grzQJkY36Zc5Ln2aBfClJ9BO5qrSphLoSQJMvYF5iDrmBPoR_iQJiRC_qHA0dbQOXM5TU8G9EyMJ_HdvZ09ap9w_Q6CLDJxpis_wIsZW5SylCKg98cFWz4SnbGtjcm83AhOaEHkvn/s400/doufur+1.jpg)
La villa, detta originariamente "del Pecetto", fu costruita nel 1894 per volere di Agostino Mortola, su un terreno da lui stesso acquistato nel 1891; dopo la morte del committente, la villa passò in eredità ai suoi quattro nipoti, che il primo agosto 1908 cedettero la proprietà a Lorenzo Dufour; la villa divenne pertanto residenza di villeggiatura della famiglia Dufour. Gli attuali proprietari, nipoti di Madel Dufour e di Carlo Enrico Frisoni, con un restauro molto rispettoso dello spirito della casa, hanno riportato le sale di rappresentanza alla loro destinazione originaria, salvando infissi e pavimenti d'epoca. Circondata da un giardino a terrazza sul mare prospiciente il promontorio di Portofino, la costruzione documenta la straordinaria fortuna del linguaggio eclettico nell'architettura di quella stagione, linguaggio che accomuna l'edilizia cittadina genovese e a quella destinata alla villeggiatura e allo svago.
L'edificio, finito di costruire nel 1894, è un esempio di "casa di villeggiatura" ottocentesco che, al contrario di tanti altri, è stato perfettamente conservato nella situazione originale ed è ancora in perfette condizioni. I pavimenti sono in graniglia genovese a mosaico e i soffitti hanno stucchi policromi e tempere di ottima fattura e ben conservati. Il piano terra della villa (290 mq) si
articola in cinque sale di rappresentanza collegati direttamente con il giardino.
La villa è stata scelta dal FAI come sede dell'anteprima riservata ai soci della giornata di primavera 2008, e ed è sede ogni anno di iniziative culturali.
La casa è circondata da un grande giardino piano dominato da pini marittimi secolari e palme e offre una vista che si allarga a est dal promontorio di Portofino e Camogli e, a ovest, fino a Capo Mele.
articola in cinque sale di rappresentanza collegati direttamente con il giardino.
La villa è stata scelta dal FAI come sede dell'anteprima riservata ai soci della giornata di primavera 2008, e ed è sede ogni anno di iniziative culturali.
La casa è circondata da un grande giardino piano dominato da pini marittimi secolari e palme e offre una vista che si allarga a est dal promontorio di Portofino e Camogli e, a ovest, fino a Capo Mele.
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