domenica 8 maggio 2016

'Socrate, dormi?' 'No, certamente…'

‘Non parlare se sai leggere; non leggere se sai scrivere; non scrivere se sai pensare.’
Hannah Arendt
‘Che cosa sia veramente oggi il male radicale, non lo so, ma mi sembra che in un certo modo abbia a che fare con i seguenti fenomeni: la riduzione di uomini in quanto uomini a esseri assolutamente superflui, il che non significa già affermare la loro superfluità nel considerarli mezzi da utilizzare, ciò che lascerebbe intatta la loro natura umana e offenderebbe soltanto il loro destino di uomini, bensì rendere superflua la loro qualità stessa di uomini. Ciò avviene quando si elimina qualsiasi imprevedibilità che è nel destino e alla quale corrisponde negli uomini la spontaneità. […] Ebbene, ho il sospetto che in tutto questo pasticcio la filosofia non sia innocente e monda da ogni macchia. Naturalmente, non nel senso che Hitler abbia a che fare con Platone. Direi, piuttosto, nel senso che questa filosofia occidentale non ha mai avuto un concetto puro della realtà politica, e non poteva averne uno, poiché essa ha parlato dell’uomo costretta dalla necessità, e ha trattato della pluralità solo incidentalmente.’ (H. Arendt, Origini del totalitarismo)
Insieme dialogheremo con il pensiero di con Hannah Arendt, filosofa politica del Novecento.